[vc_row row_type="row" type="full_width" text_align="left" css_animation=""][vc_column][vc_column_text]Siamo abituati a chiamarlo “cross” ma per esteso sarebbe “cross country”, tradotto, letteralmente, suonerebbe come “attraverso la campagna”.
Già dagli inizi degli ottocento, prati, boschi e campagne inglesi prima e del mondo intero poi sono la cornice nelle quali si sviluppa. Disciplina che forgia campioni, a volte per caso, come per tale Alfred Schrubb muratore che si scoprì campione agli inizi del novecento coprendo velocissimo le quattro miglia che dividevano il suo villaggio in fiamme da quello vicino.
Nel corso degli anni tanto è cambiato ma il “cross country” ha attraversato epoche, è sopravvissuto a due guerre mondiali, seguendo la storia e mutando grazie ad essa ma tramandando fino a oggi le stesse caratteristiche e gli stessi valori. Basta dell’erba, un percorso sconnesso nel freddo inverno e ancora oggi si può dimostrare di essere atleti veri, sperando non ci siano incendi da spegnere![/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]